La categoria commerciale che più si è sviluppata negli ultimi 15 anni circa, non solo in tutta Italia, è quella dei compro oro e banco metalli. La rapida diffusione di tali esercizi commerciali ha positivamente dato una mano all’economia nazionale in quanto ha creato posti di lavoro e attirato al loro interno un numero sempre maggiore di clienti che hanno avuto la possibilità di vendere un vecchio monile o gioiello non più utilizzato e, al contempo, contrastare la crisi economica che ancora attanaglia il nostro paese, il tutto attraverso una compravendita semplice e trasparente.
La storia dei compro oro è piuttosto recente ma il concetto di fondo, base delle attività dei negozi banco metalli è molto antica, storicamente presente e ricorrente soprattutto nel nostro paese. E’ il banco dei pegni, nato proprio nell’Italia centrale a esigersi come antenato dei moderni negozi compro oro presenti in tutte le principali città italiane, nelle principali strade cittadine e periferiche. Il banco dei pegni, definito anche monte di pietà, ha mantenuto integra la propria attività nel corso dei secoli che si basa su un rapporto diretto tra gestore dell’attività e cliente che può immediatamente monetizzare gli oggetti stabiliti e presentati al banco. I frati francescani riuscivano ad aiutare la gente bisognosa, intorno alla seconda metà del ‘400, fornendo prestiti con tassi d’interesse vantaggiosi rispetto alla concorrenza presente sul mercato, dando origine così al banco dei pegni che si chiamava anche monte di pietà o monte dei pegni, quindi l’origine è di stampo puramente religioso. Nel medioevo o facevi parte dell’alta aristocrazia o se vivevi nelle campagne i momenti difficili erano molti e le soluzioni non così rapide e semplici da individuare; il monte di pietà, quindi, rappresentava una via d’uscita nei momenti più duri e difficili. Coloro che si rivolgevano al banco dei pegni dovevano dare a garanzia del prestito oggetti, non necessariamente in oro o preziosi, che coprissero almeno un terzo del prestito ricevuto e avevano un anno di tempo a disposizione per ritirare i beni a garanzia restituendo la somma ricevuta comprensiva degli interessi pattuiti e maturati. Quando il cliente non riusciva a restituire la somma entro la scadenza, i beni dati come pegno venivano venduti all’asta in modo tale da permettere il recupero delle cifre prestate al negoziante o almeno parte di esse.
La prima città a vedere la comparsa di monti di pietà fu Perugia, il capoluogo umbro dove era diffusa la presenza di artigiani, contadini, lavoratori che potevano trovarsi nella necessità di trovare immediatamente denaro contante per far fronte alle proprie spese o per finanziare il proprio lavoro, si rivolgevano al banco dei pegni anche per mancanza di valide ed efficaci alternative. Il mercato dei prestiti bancari era in mano agli Ebrei che gradivano fare affari con potenti dell’epoca e signori benestanti oppure con proprietari di grandi terreni. Proprio per questo i monaci francescani, accortisi della situazione di difficoltà della gente comune ad accedere ai prestiti idearono e organizzarono i primi banchi dei pegni. La finalità era quella di aiutare le persone bisognose e proprio per questo in molti casi non chiedevano interessi, oppure applicavano un interesse minimo del 5%. Qualcuno si lamentò trovando nel tasso d’interesse applicato, anche se basso, una certa forma d’usura.
Bernardino da Feltre, intorno al 1512, organizzò per primo il lavoro dei monti di pietà, riunendoli in una organizzazione per ottimizzare l’operatività e salvaguardare il capitale iniziale investito nell’apertura dell’attività stessa. Tutti o quasi adottarono le linee organizzative indicate da Bernardino. I prestiti venivano concessi ad abitanti della città o nelle immediate vicinanze e le cifre assai modeste, del resto non si trattava di grandi banchieri ebraici ma di francescani che certamente non possedevano grandi capitali. Coloro che ricevevano il denaro dovevano dimostrare chiaramente che si trattava di necessità familiari urgenti o investimenti impellenti per la propria attività e dovevano avere informazioni morali molto positive. Quindi vennero a crearsi due realtà finanziarie che impararono ben presto a convivere: i banchieri ebrei che si rivolgevano a clienti con un target alto e i banchi dei pegni per la gente comune.
I compro oro, evoluzione dei monte di pietà, hanno lo stesso obiettivo, nascono con lo stesso concetto che rimane quello di aiutare la gente che ha bisogno, trasformando in denaro contante immediato gli oggetti presentati al banco, le differenze risiedono nel fatto che oggi al compro oro e banco metalli vengono accettati solo i preziosi: oro, argento, platino e pietre preziose in alcuni casi; al banco dei pegni invece venivano accettati anche tappeti, oggetti particolari di pregio, suppellettili, orologi di vario tipo e soprattutto che l’oggetto presentato non viene impegnato ma venduto definitivamente, proprio procedendo con una vera e propria trattativa di compravendita. La clientela che si rivolge oggi al compro oro della propria zona, nella maggioranza dei casi, non va a chiedere un prestito come si faceva al banco dei pegni ma va a vendere oggetti preziosi non più utilizzati o per far fronte a necessità impellenti di denaro.
Poi ci sono gli investitori veri e propri in oro e preziosi. Come sappiamo il prezzo dell’oro oscilla, anche se da sempre è in costante e progressiva crescita ed è possibile, prestando attenzione, acquistare e vendere oro a prezzi convenienti lucrando la differenza. Oggi nell’era del digitale, possiamo controllare il prezzo dell’oro in tempo reale, collegandoci con la borsa preziosi, servizio a disposizione dei clienti in tutti i compro oro della penisola e approfittare del momento giusto per comprare o vendere, esattamente come si fa per le azioni. I gestori dei negozi compro oro sono validi interlocutori per questi tipi di affari e ottimi consulenti in quanto questa attività è la loro professione e sappiamo che un professionista preparato che consiglia per il meglio i clienti riesce a gestire meglio il proprio lavoro incrementando il fatturato e, conseguentemente, i guadagni.
La rete internet offre opportunità in questo senso in quanto è possibile controllare il valore dell’oro in tempo reale e bloccare il prezzo d’acquisto o vendita per poi, con calma, recarsi personalmente al negozio. Cosa significa bloccare il prezzo? Vuol dire non subire più variazioni per quella compravendita, anche se la borsa prende un’altra direzione, il prezzo bloccato attraverso il sito sarà quello applicato dal negoziante, un gran vantaggio. Non solo per l’oro ma anche per l’argento, i gioielli ecc.
Altra forma d’investimento che negli ultimi anni si è imposta all’attenzione del pubblico sta nel comprare orologi particolarmente preziosi, in oro, che abbiamo visto rivalutarsi molto nel corso degli anni, stabilendo dei veri e propri record; di norma all’interno del negozio compro oro c’è sempre un esperto conoscitore di questi oggetti particolari e le quotazioni sono assolutamente in linea col mercato e quindi assai vantaggiose.
Concludendo potremo dire che i moderni compro oro e banco metalli abbracciano una larga fetta di clientela, dalla persona che si trova in difficoltà economica all’investitore professionista in metalli preziosi e gioielli per finire col collezionista di orologi di pregio che si rivalutano in modo importante nel tempo; ebbene tutte queste persone possono trovare valido aiuto e risposte positive all’interno dell’attività commerciale negoziando e conducendo i propri affari in modo legale, semplice e trasparente, avendo a disposizione personale esperto che saprà consigliare per il meglio chiunque decida di entrare all’interno di un compro oro, anche solo per chiedere consigli o soddisfare le proprie curiosità.